domenica 25 dicembre 2016

E allora si parte!

E poi un giorno ti svegli e la tua percezione delle cose è cambiata...
D'un tratto la PMA non mi fa più così paura, anzi, sembra quasi una strada sicura da imboccare perchè, se non altro, è un alternativa alle delusioni che i nostri corpi ci hanno dato in questi sedici mesi.
Se fino a qualche giorno fa, rivolgerci alla PMA era come accettare che avevamo fallito nella cosa più naturale del mondo, era come ammettere che se fossimo vissuti anche solo un secolo fa (o settanta anni fa) avremmo dovuto arrenderci all'idea che figli nostri avremmo potuto non averne mai, tutto d'un tratto ho abbracciato l'idea di volermi lanciare in questa avventura, forse perchè, solo dopo aver detto "SI" ho sentito che non avevo più riserve o rimostranze a riguardo.
Ma lasciate che vi dica un po' com'è avvenuta la mia "conversione".
Una settimana fa circa ho iniziato a fare ricerche sui vari centri PMA, su dove andare, a quale rivolgerci, quali erano in convenzione, il costo, ecc...
La mia prima scelta era ricaduta su un famoso centro toscano.
Ho quindi chiesto info a riguardo sul mio fidato forum, e una delle mie amiche digitali mi ha invece parlato di un centro in Lombardia, anche esso abbastanza famoso, dove il ticket era molto minore rispetto a quello toscano. In oltre lì ti mandano tutti gli esami da fare via mail prima di fare il primo colloquio, il che mi sembra un'ottima cosa per velocizzare i tempi e pane per i denti di un'organizzatrice provetta come me.
I due centri distano ugualmente due ore da casa mia, per cui la distanza non era una variabile da prendere in considerazione per la scelta.
Chiamo quindi il centro lombardo e loro mi chiedono di mandare una mail per autorizzarli a spedire gli esami in chiaro. Io faccio subito quest'operazione, solo che passano 48 ore senza ricevere risposta...
Finchè venerdì mi decido a chiamare per chiedere se avessero visto o meno la mia mail, e per fortuna che ho chiamato! Era finita nello spam -.-"
In quattro e quattrotto mi mandano gli esami da fare.
Tra questi ci sono solo 2 esami validi che ho già fatto: Pap test e eco mammaria (se non altro la mutazione genetica e il suo protocollo di prevenzione mi vengono in aiuto in questo caso). Solo che non trovo il referto di questo pap test eseguito nel 2015. Panico! Ho rivoltato la casa come un calzino... non c'è traccia del pap test. Ho mandato quindi una mail al consultorio, e credo che appena riapre ci andrò direttamente, per chiedere se possono riesumare loro e ristamparmi il referto.
Ovviamentè è l'unico esame che non è riportato nel mio Fascicolo sanitario online... chissà perchè.

Dopo aver fatto tutte queste cose, e aver quindi deciso di voler fare la PMA, e aver visto che non è detto che si debbano spendere fior di quattrini e fare lunghe liste d'attesa (come sapete il fattore tempo era fondamentale per me), le mie paure e le mie resistenze si sono dissolte.
Tutto d'un tratto non vedo l'ora di iniziare.
Finalmente mi sembra di vedere una luce in fondo al tunnel!
Non ho più paura di farmi di ormoni, o di affrontare qualsiasi esame o visita pur di realizzare il nostro sogno.
Non mi sento più diversa o inferiore a chi un figlio può farlo nell'intimità della sua casa. Mi sento forte come non mai e pronta a fare qualsiasi cosa per dare alla luce i miei figli. Il frutto dell'amore tra me e mio marito.
Per tutto il tempo ho rinnegato la possibilità della PMA, pregando Dio in ostrogoto per chiedergli di compiere un miracolo e di farci avere un figlio naturalmente. Ma lo stavo facendo per me: perchè avevo troppa paura di affrontare la PMA e tutto il bagaglio emotivo che porta con sè.
Ma dovevo solo mettere da parte l'orgoglio e accettare che ci serve aiuto. Che ci serve una mano dalla medicina per realizzare i nostri sogni... Ciò non toglie che quella minima percentuale di possibilità che io resti incinta normalmente esiste ancora, ma non spero più con tutta me stessa SOLO in quella e non ripongo più tutte le mie speranze solo lì. Ora vedo la PMA come una valida e ottima alternativa e mi meraviglio di come io abbia cambiato idea così repentinamente e soprattutto senza alcuna remora.
E' come se avessi fatto il passo decisivo: quello in cui ho smesso di pensare a me e a quello che era giusto per me (concepire nostro figlio in modo tradizionale) e abbia cominciato a pensare che farei di tutto per i nostri figli, anche cose che prima non avevo preso in considerazione.

Oggi è Natale. L'anno scorso ero felice, in questo giorno, ma un velo di tristezza avvolgeva il mio cuore. Non sapevamo ancora che ci fosse un problema, ma il mio sesto senso mi diceva che qualcosa non andava. Ricordo di non essermi goduta a pieno le feste per questa sensazione che sentivo come uno spillo nel cuore. E infatti di lì a pochi giorni avremmo scoperto la verità...
Questo Natale posso davvero dire di essere felice. Sento invece che abbiamo imboccato la strada giusta e che il 2017 sarà carico di bellissimi doni, e uno di questi sarà il nostro bambino. Spero che anche sta volta il mio sesto senso ci prenda! Se non altro è una previsione bellissima.
Buon Natale a tutti voi.

giovedì 22 dicembre 2016

Il filo rosso

Il giorno che ho conosciuto mio marito fu un giorno speciale per me. Era la prima volta che partecipavo alla fiera di fumetto e videogames più importante d'Italia e non stavo più nella pelle. Ero andata appositamente a casa di amici che viveano in quella che poi è diventata la mia città di adozione che dista un paio d'ore d'auto da Lucca. Ero molto lontana da casa mia, ma ero davvero felice perchè desideravo realizzare questo sogno da quando ero una ragazzina.
Marito, che allora non conoscevo affatto, si presentò quella mattina a casa di questi amici, insieme ad altra gente ed era accompagnato da una giapponese tanto carina, che io erroneamente pensai fosse la sua ragazza.
A colpo d'occhio, quando lo vidi, mi piacque subito. Aveva, e ha tuttora, un viso gentile, con un'aria un po' sbadata che secondo me fa parte del suo fascino. Quel giorno ci siamo solo stretti la mano e a stento abbiamo scambiato qualche frase di circostanza. Io ero più interessata alla giapponese con cui potevo finalmente esercitare le quattro parole in croce che conoscevo della lingua, che a Marito. Però ogni tanto lo guardavo e pensavo tra me e me che lo trovavo proprio carino! Però allora avevo un intrallazzo con un ragazzo della mia città e il mio cervello era per lo più occupato da lui. Ma era già un gran traguardo che un altro essere vivente avesse distolto la mia attenzione dal primo ragazzo, perchè davvero, ero innamorata persa di lui, per cui Marito doveva proprio aver colpito nel segno pur non facendo assolutamente nulla! Anzi, credevo di non interessargli minimamente perchè davvero non mi aveva rivolto la parola nemmeno una volta!
Con mia grande sorpresa, il giorno che ripartii, pranzammo insieme io, lui e altre due amici, e solo allora (a 30 minuti dalla mia partenza) si interessò a me cominciando a farmi un sacco di domande sui miei interessi, sui giochi a cui giocavo, i fumetti che leggevo ecc.
La cosa si fermò lì per nove mesi.
La mia relazione col tipo su citato finì di lì a pochissimo, e poi ebbi un'altra breve storia con un altro ragazzp. Io e Marito ci siamo sentiti tipo 2 volte in croce via skype in tutti questi mesi e una a pochissimi giorni dal nostro reincontro, poichè tornai a visitare i miei amici.
Quando tornai, praticamente il giorno dopo il mio arrivo, io e Marito abbiamo iniziato la nostra storia d'amore. Lui, che è un tipo estremamente timido, aveva trovato non so come il coraggio di baciarmi davanti a tutti, facendo un salto nel vuoto pazzesco per i suoi standard, andando anche oltre le mie fantasie più sfrenate!
E posso solo dire che sono estremamente felice che lo abbia fatto, perchè posso affermare con certezza, dopo 7 anni, che è l'uomo giusto per me.
Ogni volta che penso agli eventi assurdi che ci hanno portato a conoscerci e a stare insieme, mi sembra di scorgere il famoso filo rosso del destino che ci ha tenuti collegati fino al nostro incontro e poi fino ad oggi. E sono sbalordita da come tutto abbia concorso a farci essere qui oggi.
Sono davvero grata per la persona che ho al mio fianco. Grazie.

Fonte Pinterest

mercoledì 21 dicembre 2016

Se non resti incinta è solo una questione di mente

Esco a cena con le mie migliori amiche. Si parla dei nostri progetti per quanto riguarda la PMA, dato che il tempo di tentativi "al naturale" che ci siamo dati sta scadendo.
Purtroppo, con tutte le loro buone intenzioni, dubito che le mie amiche comprendano a pieno la nostra scelta. A. pensa che data la mia giovane età dovremmo adottare "tanto siamo giovani e i figli ce li danno subto". Ora non so se questa cosa sia vera o meno, ma so che in Italia è molto difficle adottare, e se vuoi adottare è meglio che ti rivolgi all'estero e costa molto di più della PMA. In oltre Marito non è aperto al discorso adozione, e non so nemmeno se lo sono io al momento.
B. che è molto empatica cerca di capire e mi fa delle domande sull'iter.
C., sentendo dei nostri piani, dice che secondo lei è una questione di testa, di rilassamento (non di astenozoospermia di Marito e dei suoi testicoli più piccoli della norma). Al che devo ricorrere a tutte le mie forze per non esplodere e per mantenere la calma - perchè ovviamente è tipo la trilionesima volta che sento questa cosa.
"Io mi auguro che tu non ti debba mai trovare nella mia situazione" le ho detto "ma ti assicuro che se dopo mesi di tentativi e con una causa conclamata (ma fai pure senza) qualcuno ti dice che devi solo rilassarti, l'unica cosa che vuoi fare è sbattere la loro testa nel muro" e giuro che ho detto queste parole in modo molto contenuto, ma si capiva che aveva toccato un nervo scoperto. Fatto sta che poco dopo si è scusata. E io le ho detto che era tutti ok, e che probabilmente avrei detto la stessa cosa anche io al suo posto (o forse no) ma che se non ti trovi a combattere l'infertilità è una cosa che non si comprende davvero finchè non capita a te.
E io non voglio che nessuna debba stare male come sto male io. Vorrei solo che le persone che mi sono vicine mi capissero. Ma so di chiedere tanto. E' come chiedere a un astemio di empatizzare con i motivi per cui qualcuno è un alcolizzato. Gli può dispiacere per l'alcolizzato, ma non capirà MAI davvero i motivi che spinge la tal persona a bere. Non so se ho fatto un esempio calzante, però secondo me chi non ha ancora provato ad avere dei figli, o li ha avuti senza applicarsi a farli (è successo subito o quasi subito) ha difficoltà a comprendere i sentimenti di chi vuole un figlio e, per un motivo o per un altro, non riesce ad averlo.
Vorrei che si mettessero nei miei panni anche solo per un giorno, tipo quando mi viengono le mie cose e ogni speranza che ancora avevo si infrange. Forse il dolore che provo gli resterebbe impresso. Forse capirebbero che non c'entra il rilassamento, dato che quando faccio l'amore con mio marito non penso che lo stiamo facendo per concepire, ma lo facciamo perchè ci va prima di tutto. Forse capirebbero che anche se speri con tutte le tue forze che uno spermatozoo arrivi dove deve, è molto difficile che ce la faccia senza un cospicuo esercito di compagni che lo aiuti a risalire le tube. E se i numeri non sono dalla nostra, davvero solo un miracolo può farmi restare incinta.
Forse capirebbero che l'ansia non ce l'ho nemmeno più. Ho tre fasi nei 30 giorni del mio ciclo, e forse sono dettate dagli ormoni ma sono pressappoco così: fase inizio ciclo, rassegnazione, tristezza, paura di non vedere mai il traguardo. E' la fase delle domande, delle lacrime, degli abbracci impotenti ma carichi d'amore di mio marito. E' la fase in cui sono più suscettibile alle scemenze dette dalle persone sulla nostra situazione.
Fase pre ovulazione/ovulazione: è la fase del provare. Sono animata da una buona dose di speranza, ma non sono più ossessionata dalla baby dance come nei primi mesi, dove credevo fosse solo una questione di avere più rapporti concentrati. E' la fase dove mi godo di più mio marito nella nostra intimità. E' la fase in cui a volte mi lascio andare al pensiero di quel famoso spermatozoo, che unito al mio ovulo diventa il nostro bambino. E' una fase in cui sono molto positiva, o comunque neutrale, ma mai negativa. Un po' come quelli che giocano d'azzardo e pensano che questa volta possono vincere il jackpot, perchè ci hanno provato così tante volte che per una statistica dopo un tot di tentativi qualcosa la vinci!
Fase che va da una settimana prima del ciclo al ciclo: di solito qui iniziano a presentarsi i sintomi del mestruo. Quindi il seno che mi fa male, ogni giorno sempre di più. Verso il 5-6 po a volte ho delle perdite che poi si fermano. Piccoli crampetti addominali che vanno e vengono. Poi all'11 po, puntuale, primo spotting che decreta la fine dei giochi. A volte si prende gioco di me perchè va e viene. Ma poi inizia e non puoi farci nulla. Questa è la fase delle speranze che si sbriciolano, lentamente. E' la fase in cui cerco di dirmi che tanto lo sapevo, che non mi importa, che io e Marito stiamo bene anche da soli. Il che è vero! Noi stiamo davvero bene da soli. Ma io vado in giro nel mondo con un buco a forma del mio bambino nel cuore. E fa sempre più male.
Ammiro quelle persone che aspettano. Quelle che dicono che prima o poi arriverà e che intanto loro aspettano continuando a provare con gli unici mezzi che hanno.
Io non riesco. Come ho già detto, il tempo che passa è una cosa che mi atterrisce. E non voglio arrivare a 40 anni, guardarmi indietro, e dire "ah se avessi fatto!"
Ci sono tante persone che col corso del tempo ce l'hanno fatta senza supporti medici, anche se la medicina li aveva battezzati sterili.
Ma io non riesco. Ho 29 anni, sono "giovane" e ho sempre voluto avere figli da giovane. Se la natura me l'avesse permesso sarei diventata madre a 28, ma non è stato così. Preferisco provare la strada della PMA, seppur mi spaventa, che aspettare un qualcosa che non so se accadrà. Perchè la paura che potremmo aspettare in eterno e finire il tempo a nostra disposizione mi fa ancora pià paura.

martedì 20 dicembre 2016

Almeno c'è la PMA

Torno qui dopo sei mesi.
No, non sono rimasta incinta, e anzi, abbiamo scoperto il 17 agosto che l'astenospermia di mio marito è peggiorata con l'assunzione dell'integratore datogli dal suo andrologo.
Per cui lo ha sospeso e per quattro mesi circa non ha preso nulla, fino ad ora dove ha ripreso ad assumere la Maca che almeno pareva aver sortito un certo effetto.
Io oscillo da momenti di euforia del tipo "ma sì; prima o poi ce la faremo; siamo giovani; Dio è dalla nostra; almeno c'è la PMA" a momenti di totale sconforto che di solito coincidono con il mestruo, in cui mi sento schiacciata dalla nostra situazione. E questo è uno di quei momenti.
La PMA è sempre più una spiaggia possibile, e pensarci non mi fa sentire meglio, ma anzi mi getta in uno sconforto enorme. Oltre al fatto che la scelta del centro è difficilissima poichè ci sono in ballo non solo dei soldi, ma anche il tempo, il cui scorrere mi spaventa tantissimo, è proprio il pensiero di non essere riusciti a concepire nostro figlio con i soli nostri mezzi a tormentarmi.
Mi domando se davvero il problema siano solo gli spermatozoi di mio marito, o se sia io a interferire in qualche modo anche solo con la mente... ormai nulla mi sembra più improbabile. Se prima avrei cavato gli occhi a chi mi diceva che la mi ansia inteferiva, oggi forse mi farebbe comunque arrabbiare, ma penserei poi che forse tutti i torti non ha. Anche se devo ammettere che ormai non ho più l'ansia del rapporto perfetto al monento perfetto, e nemmeno dell'"oddio questo è IL mese". Semplicemente sono più realista sul fatto che probabilmente per noi ci vuole più di un rapporto o di una serie di rapporti ben assestati.

Anche la mia fede vacilla in questo periodo. Forse perchè dopo l'ultimo referto ad agosto, avevo interpretato la cosa come un modo di Dio di richiamarmi a sè e di dirmi "vedi? hai passato un anno a preoccuparti di cosa potevi fare o non fare per raggiungere il tuo obbiettivo, e non hai lasciato che io facessi". Quindi ho adottato un altro modo di fare. Ho smesso appunto di preoccuparmi di cosa assumevamo (vitamine, integratori, medicine ecc), o di fare stick o di prendere la TB e fare altre cose simili. Siamo stati molto più sereni da quel punto di vista, e in generale, devo ammettere. Per alcuni di voi può sembrare assurdo, ma ho pregato, affidando a Dio e solo a lui l'outcome di questa storia. Ci siamo dati 6 mesi di tempo prima di procedere con la PMA. Ebbene, è scaduto il 4° mese qualche giorno fa con l'arrivo del mio ciclo. E il fatto di trovarci sempre nella stessa situazione mi fa sentire abbandonata anche da Dio, in cui ho sempre creduto fermamente.
Dio mi ha davvero sempre aiutata nel corso della mia vita. Se c'era un problema, io mi rivolgevo a lui affidandogli la situazione, e le cose si risolvevano. Spesso in tempi brevi, altre volte ci hanno messo più tempo, come per il lavoro. La soluzione migliore è sempre avvenuta, anche quando io avrei voluto che le cose andassero in modo diverso. ed è quello che sto cercando di dirmi ora... Che anche se io non vedo tutto il percorso che ho davanti, ma solo un pezzetto alla volta, Dio sa che desideriamo un figlio. Dio sa che voglio essere madre, e mi guiderà fino alla risposta alle mie preghiere.
Il fatto che fino ad ora non abbiamo avuto successo in modo naturale, mi fa pensare che la strada possa essere la PMA, anche se la cosa mi spaventa per tante ragioni. Il fallimento in primis. Ho paura di fare un buco nell'acqua e di aver fatto tutto per nulla. Il tempo che scorre inesorabile e le liste d'attesa che non aiutano mi fanno paura...
Ieri mio marito mi ha chiesto cosa sarebbe successo fra noi se tra X anni saremmo ancora stati senza figli. Ha paura che questo desiderio che è così grande per me possa allontanarci o rompere il nostro rapporto. Non so perchè lo abbia pensato. Forse perchè sa che io mi sentirei non completa nel mio percorso come donna se non dovessi riuscire a coronare il mio sogno, e teme che io possa voler cercare altrove quello che lui non può darmi.
Le sue parole mi hanno scavato un buco dentro. Non potrei mai lasciare mio marito per una cosa simile. L'unica cosa che potrei imputargli e di non aver fatto tutto ciò che è in suo potere per raggiungere il nostro obbiettivo. Però mi sono immaginata in uno scenario senza figli, e al momento l'idea mi fa stare malissimo. Come se non riuscissi ad accettare una fine del genere. Quando ci penso mi manca il respiro. Mi si stringe il cuore e sento il petto esplodermi mentre gli occhi si riempiono di lacrime in modo incontrollato.
Se ne parlo con qualcuno che non sia mio marito, anche se cerco di fare la dura o l'indifferente, sento distintamente che è solo un muro quello che ho messo su, che può crollare da un momento all'altro. Per questo cerco di evitare l'argomento più che posso con amici o parenti.
Mi domando sempre perchè è toccata a noi questa sorte. Se per colpa del fatto che ne ho sempre avuto così paura, di essere infertili dico, che alla fine si è materializzata. O se è il karma che controbilancia il fatto che io e mio marito ci amiamo, che abbiamo tutti e due dei bei lavori, che stiamo in una casa dove ci sentiamo bene, insomma... le famiglie del mulino bianco non possono esistere, dico bene? Ci deve essere sempre un neo. Qualcosa che disturba la gioia.
E io glielo permetto. Perchè se fossi più forte potrei concentrarmi su quello che ho, come fa mio marito. Se fossi meno egoista penserei che ho già mille fortune e il non poter avere un figlio è poca cosa in confronto alle sofferenze di tante altre persone. Io sono grata per quello che la vita mi ha riservato. E vorrei tanto infischiarmente di questo problema. O almeno vedere il lato positivo che c'è la medicina a venirci incontro... eppure non riesco. Paradossalmente mi fa stare meglio il pensiero che un giorno, per una BDC (botta di c**o) potrei rimanere incinta, che il fatto di dovermi affidare alla medicina per realizzare il mio sogno. Non so perchè... forse la spiegazione è che trovo ingiusto che ci venga impedito di fare dei figli nel modo classico, e ci resti solo il freddo laboratorio e tutta la sua burocrazia ed esami come scelta. Forse è questo che mi fa star male più di tutti. Eppure so che devo essere grata perchè almeno c'è la PMA.