sabato 16 gennaio 2016

Lettera a un bambino che è nato

Ieri ho comprato e letto tutto d'un fiato il libro "Lettera ad un bambino che è nato" di Raffaella Clementi.
Il libro è appunto una lettera a suo figlio, dove racconta il viaggio che lei e suo marito hanno percorso per arrivare ad avere il figlio, e soprattutto è una fotografia della situazione attuale della legislazione italiana sulla Pma. Il che è tutto dire.
Il suo libro mi ha commossa. Ogni volta che leggo della pma mi rendo conto di quanto amore e desiderio di dare alla luce un figlio proprio ci sia dietro la scelta di intraprendere questa strada.

"Se non riuscissimo ad avere un figlio naturalmente" ho chiesto a mio marito più volte, anche prima di inziare la ricerca "tu saresti d'accordo nell'affrontare un percorso di pma?"
La sua risposta è stata affermativa. E io ne sono stata felice, perchè anche io non mi fermerei davanti agli ostacoli che tal volta la vita ci pone davanti.
Alcune mie amiche, quando ho parlato di questa remota possibilità (perchè siamo comunque ancora all'inizio della ricerca) hanno storto un po' il naso. Loro adotterebbero, ma non ricorrerebbero alla scienza per avere un figlio. Ma qualcosa mi dice che quando cercheranno un figlio, potrebbero cambiare idea. Certo, potrei anche sbagliarmi.
Io stessa che dicevo di no all'adozione, ho cambiato idea lungo la strada, perchè ho capito che sì, è vero, io voglio un figlio da mio marito, con i nostri geni e tutto, ma ancora di più voglio diventare madre... e lo farei anche con un figlio non biologicamente mio. Ma anche questo è un discorso che è ancora lontano da noi.

Una delle mie amiche ha affrontato la pma, per ben due cicli. Nessuno dei due purtroppo ha dato i suoi frutti. E quindi ha deciso di fermarsi. Ho quindi visto un po' più da vicino cosa si prova e cosa si affronta quando decidi di avere un figlio in provetta. E ho visto anche quanto devastante sia accarezzare quel sogno, sentirlo sotto le mani, poterlo quasi stringere, e poi vederlo sfumare via.

Ammiro tantissimo le coppie, ma soprattutto le donne che decidono di affidarsi alla pma per coronare il proprio sogno. E inorridisco davanti all'ottusità dello stato italiano ancora troppo poco laico, e soprattutto davanti alla cecità della gente che pur di far valere i propri ideali cosidetti cristiani (e lasciatevelo dire da una Credente Cristiana: di cristiano non hanno proprio niente!) è disposta a tarpare le ali a chi combatte per la propria felicità ogni giorno, nei tribunali, negli ospedali o semplicemente nei luoghi di tutti i giorni come scuole e uffici. Che si ficcassero in quel posto il family day e compagnia bella...
I precious baby (così sono chamati i bimbi concepiti in provetta), così come i bambini concepiti naturalmente sono sempre bambini, e come tali, vanno amati e apprezzati, senza fare discriminazione alcuna.

Consiglio a tutti di leggere il libro della Clementi, soprattutto a coloro che non credono nella pma e vorrebbero tornare al medioevo in termini di procreazione. Se lo leggessero, o se leggessero un qualsiasi forum sulla pma, o un qualsiasi blog sull'infertilità, si renderebbero conto che spesso e non volentieri, la pma è l'unica strada per raggiungere quello che per loro è stato facile a dir poco, e di cui si lamentano anche magari perchè "è capitato, non lo cercavamo"...

Io personalmente non so Dio che percorso ha in mente per me. Non so quanti mesi ci separano da quel positivo. Ma se mio figlio sarà concepito naturalmente, non mi sognerò mai di considerarlo superiore o migliore di un bambino nato grazie alla pma.

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