mercoledì 21 dicembre 2016

Se non resti incinta è solo una questione di mente

Esco a cena con le mie migliori amiche. Si parla dei nostri progetti per quanto riguarda la PMA, dato che il tempo di tentativi "al naturale" che ci siamo dati sta scadendo.
Purtroppo, con tutte le loro buone intenzioni, dubito che le mie amiche comprendano a pieno la nostra scelta. A. pensa che data la mia giovane età dovremmo adottare "tanto siamo giovani e i figli ce li danno subto". Ora non so se questa cosa sia vera o meno, ma so che in Italia è molto difficle adottare, e se vuoi adottare è meglio che ti rivolgi all'estero e costa molto di più della PMA. In oltre Marito non è aperto al discorso adozione, e non so nemmeno se lo sono io al momento.
B. che è molto empatica cerca di capire e mi fa delle domande sull'iter.
C., sentendo dei nostri piani, dice che secondo lei è una questione di testa, di rilassamento (non di astenozoospermia di Marito e dei suoi testicoli più piccoli della norma). Al che devo ricorrere a tutte le mie forze per non esplodere e per mantenere la calma - perchè ovviamente è tipo la trilionesima volta che sento questa cosa.
"Io mi auguro che tu non ti debba mai trovare nella mia situazione" le ho detto "ma ti assicuro che se dopo mesi di tentativi e con una causa conclamata (ma fai pure senza) qualcuno ti dice che devi solo rilassarti, l'unica cosa che vuoi fare è sbattere la loro testa nel muro" e giuro che ho detto queste parole in modo molto contenuto, ma si capiva che aveva toccato un nervo scoperto. Fatto sta che poco dopo si è scusata. E io le ho detto che era tutti ok, e che probabilmente avrei detto la stessa cosa anche io al suo posto (o forse no) ma che se non ti trovi a combattere l'infertilità è una cosa che non si comprende davvero finchè non capita a te.
E io non voglio che nessuna debba stare male come sto male io. Vorrei solo che le persone che mi sono vicine mi capissero. Ma so di chiedere tanto. E' come chiedere a un astemio di empatizzare con i motivi per cui qualcuno è un alcolizzato. Gli può dispiacere per l'alcolizzato, ma non capirà MAI davvero i motivi che spinge la tal persona a bere. Non so se ho fatto un esempio calzante, però secondo me chi non ha ancora provato ad avere dei figli, o li ha avuti senza applicarsi a farli (è successo subito o quasi subito) ha difficoltà a comprendere i sentimenti di chi vuole un figlio e, per un motivo o per un altro, non riesce ad averlo.
Vorrei che si mettessero nei miei panni anche solo per un giorno, tipo quando mi viengono le mie cose e ogni speranza che ancora avevo si infrange. Forse il dolore che provo gli resterebbe impresso. Forse capirebbero che non c'entra il rilassamento, dato che quando faccio l'amore con mio marito non penso che lo stiamo facendo per concepire, ma lo facciamo perchè ci va prima di tutto. Forse capirebbero che anche se speri con tutte le tue forze che uno spermatozoo arrivi dove deve, è molto difficile che ce la faccia senza un cospicuo esercito di compagni che lo aiuti a risalire le tube. E se i numeri non sono dalla nostra, davvero solo un miracolo può farmi restare incinta.
Forse capirebbero che l'ansia non ce l'ho nemmeno più. Ho tre fasi nei 30 giorni del mio ciclo, e forse sono dettate dagli ormoni ma sono pressappoco così: fase inizio ciclo, rassegnazione, tristezza, paura di non vedere mai il traguardo. E' la fase delle domande, delle lacrime, degli abbracci impotenti ma carichi d'amore di mio marito. E' la fase in cui sono più suscettibile alle scemenze dette dalle persone sulla nostra situazione.
Fase pre ovulazione/ovulazione: è la fase del provare. Sono animata da una buona dose di speranza, ma non sono più ossessionata dalla baby dance come nei primi mesi, dove credevo fosse solo una questione di avere più rapporti concentrati. E' la fase dove mi godo di più mio marito nella nostra intimità. E' la fase in cui a volte mi lascio andare al pensiero di quel famoso spermatozoo, che unito al mio ovulo diventa il nostro bambino. E' una fase in cui sono molto positiva, o comunque neutrale, ma mai negativa. Un po' come quelli che giocano d'azzardo e pensano che questa volta possono vincere il jackpot, perchè ci hanno provato così tante volte che per una statistica dopo un tot di tentativi qualcosa la vinci!
Fase che va da una settimana prima del ciclo al ciclo: di solito qui iniziano a presentarsi i sintomi del mestruo. Quindi il seno che mi fa male, ogni giorno sempre di più. Verso il 5-6 po a volte ho delle perdite che poi si fermano. Piccoli crampetti addominali che vanno e vengono. Poi all'11 po, puntuale, primo spotting che decreta la fine dei giochi. A volte si prende gioco di me perchè va e viene. Ma poi inizia e non puoi farci nulla. Questa è la fase delle speranze che si sbriciolano, lentamente. E' la fase in cui cerco di dirmi che tanto lo sapevo, che non mi importa, che io e Marito stiamo bene anche da soli. Il che è vero! Noi stiamo davvero bene da soli. Ma io vado in giro nel mondo con un buco a forma del mio bambino nel cuore. E fa sempre più male.
Ammiro quelle persone che aspettano. Quelle che dicono che prima o poi arriverà e che intanto loro aspettano continuando a provare con gli unici mezzi che hanno.
Io non riesco. Come ho già detto, il tempo che passa è una cosa che mi atterrisce. E non voglio arrivare a 40 anni, guardarmi indietro, e dire "ah se avessi fatto!"
Ci sono tante persone che col corso del tempo ce l'hanno fatta senza supporti medici, anche se la medicina li aveva battezzati sterili.
Ma io non riesco. Ho 29 anni, sono "giovane" e ho sempre voluto avere figli da giovane. Se la natura me l'avesse permesso sarei diventata madre a 28, ma non è stato così. Preferisco provare la strada della PMA, seppur mi spaventa, che aspettare un qualcosa che non so se accadrà. Perchè la paura che potremmo aspettare in eterno e finire il tempo a nostra disposizione mi fa ancora pià paura.

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